Nella struttura della protezione civile il Sindaco, come Autorità territoriale di protezione civile, è chiamato ad affrontare con immediatezza l’impatto di un qualsiasi evento calamitoso ed a soddisfare le esigenze di primo intervento, imbastendo, così, le premesse per le successive azioni dall’esterno più adeguate e rispondenti.
Il Piano Comunale di Protezione è lo strumento principale attraverso il quale il Sindaco e la struttura comunale di protezione civile organizzano la risposta del sistema locale di protezione civile tesa a fronteggiare gli eventi previsti e/o in atto sul territorio comunale.
Il presente piano è stato redatto nel rispetto della normativa regionale, di cui alle LL. RR. 26 aprile 2000, n. 44 e 14 aprile 2003, n.7, e successivi Regolamenti “di disciplina degli organi e delle strutture di protezione civile” e “di programmazione e pianificazione delle attività di protezione civile”, delle “Linee guida regionali per la redazione dei piani comunali di protezione civile”, della direttiva de “Il Metodo Augustus”, nonché del “Programma provinciale di previsione e prevenzione” e delle indicazioni contenute nel “Piano provinciale di protezione civile” della Prefettura di Torino.
La metodologia adottata che si riferisce per quanto riguarda i contenuti alle Linee guida regionali, ha, soprattutto, tenuto conto delle disponibilità di dati che il territorio è stato in grado di fornire.
A tal proposito i dati relativi all’inquadramento generale del territorio, con particolare riguardo a:
- assetto geologico;
- assetto idrografico,
sono stati tratti dagli studi geologici a supporto del progetto di Variante al P.R.G.C.
Il programma di lavoro che ha portato alla redazione del Piano comunale di protezione civile è stato articolato secondo il seguente schema:
- acquisizione dei dati relativi al territorio;
- individuazione degli scenari di rischio, nonché dei possibili scenari di vulnerabilità e di pericolosità;
- elencazione e dislocazione delle risorse disponibili;
- definizione del modello di intervento.